Nutrizione Studio

Epigenetica e imprinting metabolico

L’epigenetica studia le modifiche chimiche e strutturali che avvengono nei geni e nell’organizzazione del DNA, influenzando l’espressione genica senza alterarne la sequenza. Queste modifiche possono essere ereditate dalle generazioni successive e rivestono un fondamentale ruolo nello sviluppo, nell’adattamento all’ambiente e nelle malattie.
Le modifiche epigenetiche possono essere influenzate da fattori ambientali, tra cui l’esposizione a sostanze chimiche, lo stress, l’esercizio fisico e l’alimentazione. La propria dieta, quindi, può influenzare il genoma attraverso processi epigenetici. Per fare un esempio, alcune sostanze presenti negli alimenti possono agire come “metilanti” o “dismetilanti”, modificando le strutture chimiche del DNA e influenzandone l’espressione genica. Alcuni studi suggeriscono che una dieta ricca di nutrienti bioattivi e funzionali possa contribuire a indurre le modifiche epigenetiche favorevoli al mantenimento di uno stato di salute ottimale.

Diverse molecole presenti negli alimenti possono intervenire nei processi epigenetici.
Queste le più studiate:
• Metilanti: Queste molecole contribuiscono al processo di metilazione, che coinvolge l’aggiunta di gruppi metile al DNA. Esempi di metilanti includono il folato (vitamina B9), la vitamina B12, colina e betaina (normalmente presente nella barbabietola da zucchero).
• Acidi grassi: Alcuni acidi grassi, come gli acidi grassi omega-3, possono influenzare le modifiche epigenetiche. Ad esempio, l’acido docosaesaenoico (DHA) può agire come un metilante, influenzando l’espressione genica.
• Polifenoli: Questi sono composti presenti in frutta, verdura, tè, vino e altri alimenti. Alcuni polifenoli, come l’acido ellagico e il resveratrolo, sono stati studiati per i loro potenziali effetti epigenetici.
• Selenio e zinco
• Sulforafano: Presente nei cavoli e nei broccoli, il sulforafano può attivare enzimi che sono coinvolti nei processi epigenetici.
• Genisteina: Questo composto è presente in alimenti come soia e legumi ed è stato studiato per i suoi potenziali effetti epigenetici.
• Curcumina: Presente nella curcuma, è stata studiata per i suoi possibili effetti sulla regolazione epigenetica.
Ma c’è anche un ulteriore aspetto da approfondire…
È possibile che un popolo che si alimenta per generazioni con prodotti locali sviluppi processi epigenetici di adattamento all’alimentazione e li trasmetta ai figli. Questo è noto come “adattamento epigenetico” o “imprinting metabolico”. L’esposizione prolungata a determinati nutrienti o composti presenti negli alimenti può influenzare le modifiche epigenetiche che regolano l’espressione genica, permettendo alle popolazioni di adattarsi alle loro diete tradizionali.
Ad esempio, un popolo che consuma una dieta ricca di un certo tipo di alimento può sviluppare modifiche epigenetiche che influenzano la regolazione dei geni correlati agli enzimi della digestione o all’assorbimento di quegli alimenti specifici. Tali modifiche potrebbero migliorare l’efficienza nella digestione e nell’assimilazione dei nutrienti predominanti in quella dieta.
Tuttavia, è importante valutare anche che l’adattamento epigenetico è un processo complesso e influenzato da molteplici fattori. Non è possibile garantire che tutti gli individui di una popolazione svilupperanno gli stessi tipi di modifiche epigenetiche in risposta alla stessa dieta. Inoltre, le modifiche epigenetiche non sono sempre permanenti e possono essere influenzate da cambiamenti ambientali e comportamentali nel tempo.
In sintesi, l’adattamento epigenetico potrebbe svolgere un ruolo nell’adattamento delle popolazioni alle loro diete tradizionali, ma ogni famiglia e ogni discendenza andrebbero valutate e studiate come unità organiche.
L’imprinting metabolico, in particolare, è un concetto che si riferisce alle modifiche epigenetiche che si verificano a livello dei geni coinvolti nel metabolismo e nell’assorbimento dei nutrienti in risposta alla dieta e all’ambiente in cui vive un individuo. Queste modifiche epigenetiche possono influenzare l’espressione genica in modo da adattare il metabolismo alle risorse disponibili nell’ambiente circostante.
In sostanza, l’imprinting metabolico è un meccanismo attraverso il quale il corpo regola l’espressione genica in base alla dieta e all’esposizione ambientale. Questo può avvenire durante la vita di un individuo o addirittura essere trasmesso alle generazioni successive attraverso modifiche epigenetiche ereditate.
L’imprinting metabolico può influenzare vari aspetti del metabolismo, tra cui la regolazione dei geni coinvolti nella digestione, nell’assorbimento dei nutrienti, nella produzione di energia e nella risposta insulinica. Questi adattamenti epigenetici possono rappresentare un modo per ottimizzare l’efficienza metabolica in base all’alimentazione e alle condizioni ambientali.
Ognuno di noi deve studiare il proprio metabolismo, la propria storia alimentare, ma ancor prima, varrebbe la pena conoscere le abitudini alimentari dei propri genitori, nonni e antenati, anche andando molto indietro nei secoli. Ogni popolo ha le sue radici nutrizionali che deve riscoprire e comprendere. Ereditiamo molto più di quello che crediamo: il gruppo sanguigno, la predisposizione ad alcune patologie (che non è una condanna, dal momento che la dieta ne può prevenire l’insorgenza), molte delle proprie caratteristiche metaboliche e immunitarie.
Questi argomenti verranno approfonditi con altri video, articoli e contenuti sulle piattaforme di divulgazione più diffuse.
Ecco i link ad alcuni articoli scientifici di approfondimento tra i più diffusi su imprinting metabolico ed epigenetica.

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